
Come sta rivoluzionando l’AI generativa il mondo dei videogiochi
- Microsoft ha annunciato l'integrazione dell'AI generativa nel gaming con il modello Muse, sviluppato con Ninja Theory.
- Attualmente, i giochi generati da Muse operano a una risoluzione di soli 300x180 pixel, molto lontani dal 4K.
- Il modello Muse è stato addestrato utilizzando il gioco Bleeding Edge, aprendo nuove possibilità per i creatori di giochi.
L’annuncio di Microsoft riguardo l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nei videogiochi ha suscitato un dibattito acceso nel mondo del gaming. Il CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha recentemente dichiarato che l’azienda sta pianificando di creare un catalogo di giochi che utilizzeranno il modello di AI generativa chiamato “Muse”. Questo modello, sviluppato in collaborazione con Ninja Theory, è progettato per generare sia le immagini di gioco che le azioni del controller, promettendo di rivoluzionare il modo in cui i giochi vengono creati e vissuti.
Muse è stato presentato come un passo avanti significativo, paragonabile all’impatto che la CGI ha avuto sull’industria cinematografica. Nadella ha descritto l’esperienza di vedere Muse in azione come un “momento di wow”, simile alla prima volta che ha visto modelli di AI generativa come ChatGPT completare frasi o Dolly disegnare immagini. Tuttavia, l’implementazione di AI generativa nei videogiochi non è priva di controversie, con molti sviluppatori e fan che esprimono preoccupazioni riguardo al potenziale impatto sulla creatività umana e sull’occupazione nel settore.

Le Potenzialità e le Sfide di Muse
Il modello Muse è stato sviluppato per comprendere in dettaglio il mondo tridimensionale dei giochi, inclusi la fisica di gioco e le reazioni alle azioni dei giocatori. Questo permette al modello di creare un gameplay coerente e diversificato, aprendo nuove possibilità per i creatori di giochi. Microsoft Research ha collaborato con Ninja Theory per sviluppare Muse, utilizzando il gioco Bleeding Edge come base per l’addestramento del modello.
Nonostante le sue potenzialità, Muse non è esente da critiche. Alcuni esperti del settore, come il ricercatore di AI Dr. Michael Cook, sostengono che Muse non sia realmente in grado di “generare gameplay” o “idee”, ma piuttosto rappresenti uno studio su come i designer umani possano lavorare con strumenti di AI generativa. Inoltre, i giochi generati da Muse attualmente operano a una risoluzione di soli 300×180 pixel, il che li rende lontani dall’esperienza visiva offerta dai giochi codificati a mano in 4K.
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- 😟 Ma a che prezzo la creatività umana viene messa da parte......
- 🧐 E se l'AI fosse usata per personalizzare le sfide di gioco?......
Il Dibattito sull’AI nei Videogiochi
L’uso dell’intelligenza artificiale nei videogiochi ha suscitato un dibattito acceso tra sostenitori e detrattori. Mentre alcuni vedono l’AI come un’opportunità per espandere la creatività e migliorare l’accessibilità ai giochi classici, altri temono che possa portare a una perdita del “tocco umano” nei giochi. Alcuni sviluppatori, come il direttore di Split Fiction e It Takes Two, Josef Fares, ritengono che i creatori dovrebbero collaborare con l’AI piuttosto che opporsi ad essa, descrivendo l’AI come “sia spaventosa che molto eccitante”.
D’altra parte, critici come Beth Parker, direttore delle performance di Black Myth: Wukong, hanno espresso preoccupazioni riguardo all’uso di asset generati dall’AI nei giochi, sostenendo che questi giochi manchino dell’elemento umano. Anche al di fuori del settore dei videogiochi, figure come l’autore di JoJo’s Bizarre Adventure, Hirohiko Araki, hanno paragonato l’uso dell’arte generata dall’AI a “truffatori”.
I Nostri Consigli
Per i gamer occasionali, il nostro consiglio è di mantenere una mente aperta verso le nuove tecnologie come l’AI generativa. Anche se l’idea di giochi creati dall’AI può sembrare distante, è importante considerare come queste innovazioni possano arricchire l’esperienza di gioco, offrendo nuove storie e mondi da esplorare.
Per i gamer esperti, potrebbe essere interessante esplorare come l’AI possa essere utilizzata per migliorare le proprie abilità di gioco. Ad esempio, l’AI potrebbe essere impiegata per creare simulazioni di gioco personalizzate che aiutano a perfezionare strategie o a migliorare le capacità di reazione. In definitiva, l’integrazione dell’AI nei videogiochi rappresenta una nuova frontiera che, se gestita con attenzione, potrebbe portare a esperienze di gioco ancora più coinvolgenti e personalizzate.
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