
Perché Activision promuove giochi inesistenti con l’intelligenza artificiale?
- Activision Blizzard utilizza l'intelligenza artificiale generativa per creare pubblicità di videogiochi inesistenti.
- Campagne pubblicitarie apparse su social network come Instagram.
- Utenti indirizzati verso pagine web fasulle nel portale Geeklab, con inviti a partecipare a questionari.
- Il CEO di Sortium suggerisce che questa strategia potrebbe diventare un trend nel settore gaming.
- Critiche sull'uso dell'AI in Call of Duty: Black Ops 6 per la qualità discutibile dei contenuti.
La strategia di Activision: pubblicità di giochi inesistenti
Negli ultimi tempi, Activision Blizzard ha suscitato notevole interesse tra i consumatori grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale generativa, impiegata per creare pubblicità riguardanti videogiochi privi di esistenza effettiva. Tali campagne promozionali sono emerse su social network quali Instagram e mettono in risalto opere immaginarie come Guitar Hero Mobile, Crash Bandicoot Brawl, e anche il controverso titolo Call of Duty: Zombie Defender. Coloro che interagiscono con questi contenuti pubblicitari vengono condotti verso pagine web fasulle dedicate ad app store nel portale Geeklab; qui ricevono la comunicazione della non-realtà del videogioco promosso, pur sottolineando una possibile realizzazione futura. Si invita quindi gli utenti a partecipare a un questionario destinato alla raccolta di opinioni idonee a indirizzare gli sviluppi futuri relativi ai titoli presentati.

Controversie e critiche sull’uso dell’AI
La società Activision sta sfruttando l’intelligenza artificiale in modi che vanno ben oltre il semplice ambito pubblicitario. Recentemente, è emerso che alcune delle risorse ludiche impiegate in titoli come Call of Duty: Black Ops 6 sono frutto dello sviluppo di contenuti creati mediante AI. Questa metodologia ha dato origine a un acceso dibattito, poiché le immagini prodotte risultano talvolta alquanto contestabili e paragonabili a materiale scadente o simile a spam. Inoltre, l’assenza di chiarezza riguardo ai processi utilizzati e la componente artificiosa degli annunci hanno alimentato forti rimostranze dal punto di vista etico; un aspetto rilevante se si considera il peso specifico della compagnia nel panorama editoriale del settore videoludico.
Un possibile trend nel settore del gaming
Marc Seal, fondatore e CEO di Sortium, un’azienda di videogiochi basata sull’AI, ha suggerito che le azioni di Activision potrebbero rappresentare l’inizio di una tendenza nel settore. Secondo Seal, utilizzare contenuti generati dall’AI per testare l’interesse del pubblico è una strategia che potrebbe essere adottata da altri studi. Tuttavia, ha avvertito che questa pratica potrebbe diventare pericolosa se le aziende iniziassero a “pre-vendere” giochi basati su contenuti generati, senza poi riuscire a mantenere le promesse in termini di visione e qualità.
I nostri consigli
Per coloro che sono gamer sporadici, risulta cruciale restare aggiornati ed esercitare un senso critico nei confronti delle novità del settore videoludico. In presenza di annunci riguardanti titoli ludici apparentemente impeccabili o straordinari, diventa necessario procedere a una verifica della loro veridicità, avvalendosi anche di opinioni condivise da altri utenti su piattaforme dedicate. D’altro canto, per gli appassionati più navigati, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nel contesto gaming offre una chance unica di scoprire terreni creativi inesplorati; tuttavia, è imperativo non trascurare le eventuali ricadute sul piano etico oltre alla bontà dei contenuti prodotti dall’AI.
A tale proposito, l’impiego dell’intelligenza artificiale all’interno del mondo videoludico apre orizzonti innovativi; però ciò comporta anche significative questioni sia relative all’etica sia al livello qualitativo degli elaborati creativi. Pertanto, a tutti i tipi di giocatori è richiesto uno sforzo costante per rimanere attenti ed informarsi costantemente, per affrontare al meglio questa realtà in continua trasformazione.
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