
Scandalo nel gaming: L’IA generativa di Quake 2 RTX divide i giocatori!
- Performance instabile: molti utenti hanno segnalato problemi di fluidità.
- Grafica datata: la grafica della demo è stata giudicata poco accattivante.
- Regolamento Ue 1689/2024: Definisce un modello di IA per finalità generali.
Quake 2 Rtx Ai: Un Esperimento Che Ha Diviso L’Opinione Pubblica
Il panorama del gaming è in perpetuo cambiamento, alimentato dalle nuove tecnologie e dal desiderio di architettare esperienze sempre più coinvolgenti e totalizzanti. In tale scenario, l’intelligenza artificiale generativa (IA generativa) si è affermata come una promessa avveniristica, in grado di trasformare in maniera profonda lo sviluppo e la fruizione dei videogiochi. Nondimeno, l’integrazione di questa tecnologia non è sempre agevole e si imbatte sovente in ostacoli tecnici, interrogativi etici e nelle aspettative del pubblico. Un esempio lampante di tale complessità è incarnato dal progetto Quake 2 RTX AI di Microsoft, un esperimento che ha generato un acceso confronto all’interno della comunità videoludica.
L’intento di Microsoft era ambizioso: utilizzare l’IA generativa per forgiare un livello di Quake 2 completamente inedito, dinamico e reattivo alle azioni del giocatore. Anziché fare affidamento su schemi predefiniti, l’IA avrebbe costruito in tempo reale texture, scenari e perfino la disposizione degli elementi di gioco. Un’idea stimolante, che prometteva di inaugurare nuovi orizzonti per la personalizzazione e la longevità del gioco.
Tuttavia, la realtà si è rivelata assai diversa dalle speranze. La demo di Quake 2 RTX AI è stata accolta da un’ondata di critiche, concentrate soprattutto sui seguenti aspetti:
Performance instabili: molti utenti hanno segnalato problemi di fluidità e scattosità, rendendo l’esperienza di gioco frustrante.
Grafica deludente: nonostante la presenza del suffisso “RTX” nel nome, la grafica della demo è stata giudicata datata e poco accattivante. Bug e glitch: numerosi bug e glitch hanno minato l’esperienza di gioco, compromettendo l’immersione e il divertimento.
Gameplay limitato: il gameplay della demo è stato considerato troppo semplice e ripetitivo, privo di elementi di sfida e di interesse.
Uno dei problemi più lampanti era la cosiddetta “permanenza degli oggetti”, un difetto tecnico che provocava la sparizione degli elementi di gioco quando non erano direttamente inquadrati dal giocatore. Questo bug, oltre a generare confusione e disorientamento, spezzava l’immersione e rendeva difficile orientarsi all’interno del livello.
Nonostante le critiche, il progetto Quake 2 RTX AI ha ricevuto anche alcuni apprezzamenti. In particolare, John Carmack, uno dei creatori del gioco originale, ha difeso l’iniziativa di Microsoft, sottolineando l’importanza di sperimentare con nuove tecnologie e di esplorare le potenzialità dell’IA generativa, anche a costo di commettere errori. Carmack ha riconosciuto i limiti dell’implementazione attuale, ma ha espresso la sua fiducia nel potenziale futuro di questa tecnologia.

Il Potenziale (E I Rischi) Dell’Ia Generativa Nel Gaming Moderno
L’IA generativa promette di rivoluzionare il mondo del gaming, aprendo nuove possibilità per la creazione di contenuti, la personalizzazione dell’esperienza di gioco e l’interazione con i giocatori. Tra i potenziali benefici dell’IA generativa nel gaming, possiamo citare:
Generazione procedurale di contenuti: l’IA può essere utilizzata per creare automaticamente livelli, personaggi, oggetti e storie, riducendo i tempi e i costi di sviluppo.
Personalizzazione dinamica dell’esperienza di gioco: l’IA può adattare il livello di difficoltà, le sfide e la narrazione in base alle azioni e alle preferenze del giocatore, creando un’esperienza unica e coinvolgente.
Creazione di NPC (Personaggi Non Giocanti) più realistici e intelligenti: l’IA può dotare i NPC di comportamenti più complessi e credibili, rendendo le interazioni con il giocatore più significative e realistiche.
Miglioramento della grafica e dell’audio: l’IA può essere utilizzata per ottimizzare la grafica e l’audio dei giochi, migliorando la qualità visiva e sonora e riducendo i requisiti hardware.
Tuttavia, l’IA generativa presenta anche dei rischi e delle sfide che non possono essere ignorati. Tra questi, spiccano:
Sostituzione del lavoro umano: l’automazione della creazione di contenuti potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro per sviluppatori, artisti e designer. Creazione di contenuti non etici o inappropriati: l’IA potrebbe generare contenuti offensivi, discriminatori o che violano il copyright.
Bias e stereotipi: l’IA, se addestrata su dati distorti, potrebbe perpetuare pregiudizi e stereotipi negativi.
Perdita di controllo creativo: gli sviluppatori potrebbero perdere il controllo sulla qualità e sull’originalità dei contenuti generati dall’IA.
Implicazioni legali e di proprietà intellettuale: chi detiene i diritti sui contenuti generati dall’IA? Chi è responsabile se l’IA viola il copyright o crea contenuti dannosi?
Il 12 luglio 2024 è stato pubblicato il regolamento Ue (1689 del 2024) che definisce un “modello di IA per finalità generali” come un modello di IA che sia in grado di svolgere con competenza un’ampia gamma di compiti distinti, indipendentemente dalle modalità con cui il modello è immesso sul mercato, e che può essere integrato in una varietà di sistemi o applicazioni a valle (articolo 3 del Regolamento IA).
I sistemi di IA generativi sono pertanto quei sistemi caratterizzati dal fatto di creare autonomamente dei contenuti completamente nuovi: attraverso questa tecnologia è possibile generare un contenuto nuovo, cioè diverso dai singoli dati, semplici o elaborati, forniti al sistema, e che consiste in immagini, testi o suoni originali.
Data la sua capacità di automatizzare diversi processi e di ottimizzare la produttività, l’IA generativa può portare a una riduzione dei costi di sviluppo e a un aumento dei profitti per le aziende del settore. Tuttavia, è importante considerare anche l’impatto sociale ed etico di questa tecnologia, evitando di sfruttarla in modo indiscriminato e garantendo che i benefici siano distribuiti equamente tra tutti gli attori coinvolti.
Le Questioni Etiche Sollevate Dall’Ia Generativa Nel Gaming
L’avvento dell’IA generativa nel gaming solleva una serie di questioni etiche che richiedono un’attenta riflessione e un dibattito aperto tra sviluppatori, giocatori, esperti e legislatori. Tra le questioni più importanti, possiamo citare:
La responsabilità: chi è responsabile se un’IA genera contenuti dannosi o inappropriati? Lo sviluppatore? Il produttore? L’utente? È necessario definire chiaramente le responsabilità di ciascun attore coinvolto nel processo di creazione e fruizione dei contenuti generati dall’IA.
La trasparenza: i giocatori devono essere informati quando interagiscono con contenuti generati dall’IA? È necessario garantire la trasparenza e l’onestà nell’utilizzo dell’IA, evitando di ingannare o manipolare i giocatori.
La diversità e l’inclusione: l’IA deve essere addestrata su dati diversificati e inclusivi, evitando di perpetuare pregiudizi e stereotipi negativi. È necessario garantire che l’IA generi contenuti che riflettano la diversità del mondo reale e che siano accessibili a tutti i giocatori, indipendentemente dalla loro età, genere, etnia, orientamento sessuale o disabilità.
La protezione dei dati personali: l’IA può raccogliere e analizzare grandi quantità di dati personali dei giocatori. È necessario garantire la protezione di questi dati, rispettando la privacy e la sicurezza degli utenti.
Inoltre, è necessario considerare l’impatto dell’IA sul lavoro umano. Se da un lato l’IA può automatizzare compiti ripetitivi e noiosi, liberando gli sviluppatori per attività più creative e stimolanti, dall’altro può portare alla perdita di posti di lavoro e alla dequalificazione delle competenze. È necessario trovare un equilibrio tra l’automazione e la creatività umana, garantendo che l’IA sia utilizzata per migliorare il lavoro degli sviluppatori, non per sostituirlo.
Negli ultimi anni, il settore del gaming a livello mondiale ha subito una notevole metamorfosi, innescata da elementi quali l’aumento delle esigenze dei player, la sempre più accesa concorrenza tra gli sviluppatori e l’adozione di tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale (IA).
Molte realtà aziendali, sia startup emergenti che grandi imprese, stanno facendo il loro ingresso in questo universo digitale, presentando soluzioni di gioco originali basate sull’IA.
Per esempio, Latitude, una società specializzata nella creazione di narrazioni generate tramite IA all’interno dei videogame, è riuscita a ottenere un finanziamento di diversi milioni di dollari. Anche Gosu Data Lab, un’azienda di sviluppo lituana, ha beneficiato di un sostegno economico di milioni di dollari, concentrando i suoi sforzi sull’analisi delle informazioni di gioco per affinare le competenze dei player attraverso intuizioni basate sull’IA.
L’affermarsi di svariate applicazioni di intelligenza artificiale nel mondo del gaming dimostra la continua rilevanza di questa tendenza tecnologica nell’industria dell’intrattenimento. Questi esempi mettono in risalto in modo chiaro i vantaggi dell’IA e ne sottolineano il ruolo fondamentale nel plasmare l’industria dei videogiochi.
L’applicazione più incisiva dell’IA all’interno dei giochi riguarda i Personaggi Non Giocanti (PNG)*.
Questi personaggi, guidati da un’intelligenza artificiale, agiscono in modo intelligente, simulando il comportamento di veri giocatori.
Ciononostante, essi sono predefiniti e ogni loro azione è vincolata da regole automatizzate che un giocatore non può modificare.
Questi elementi aggiuntivi hanno la capacità di interagire con i giocatori in maniera più verosimile, conferendo maggiore dinamicità.
Il principio cardine di questa tecnica è convertire un’immagine a bassa definizione in una di qualità superiore.
Questa strategia non solo riporta in auge i giochi del passato, ma permette anche ai giocatori di godere di immagini all’avanguardia e risoluzioni migliorate, persino su dispositivi meno recenti.
La tecnologia DLSS di NVIDIA costituisce un esempio di applicazione dell’IA per il miglioramento visivo; i ricercatori sfruttano l’upscaling guidato dall’IA in giochi come Cyberpunk e Control per offrire una grafica in alta definizione e ottimizzare il frame rate, consentendo ai giocatori di personalizzare le scene.
I videogiochi racchiudono un ampio ventaglio di elementi, tra cui oggetti tridimensionali, personaggi, vestiario, articoli, musica, elementi grafici, livelli, missioni, mappe e molto altro; l’impiego dell’intelligenza artificiale (IA) nella Generazione Progettuale di Contenuti (GPC) può potenzialmente rivoluzionare il procedimento creativo.
I creatori di giochi, avvalendosi dell’IA, hanno la facoltà di accelerare la realizzazione di universi di gioco più complessi e variegati.
Un caso emblematico è rappresentato da AI Dungeon, un innovativo gioco di avventura testuale che si serve del modello linguistico GPT di OpenAI al fine di offrire avventure e opportunità pressoché illimitate.
È opportuno tenere a mente PEM, una delle tendenze più apprezzate dell’IA nei giochi, che modella matematicamente l’esperienza dei giocatori e prevede le loro preferenze in merito all’apprezzamento di un gioco.
L’IA analizza le capacità e lo stato emotivo dei giocatori per adattare di conseguenza le meccaniche di gioco.
In relazione al livello di abilità dei giocatori, l’IA può aumentare o diminuire la difficoltà del gioco in tempo reale, rendendolo più coinvolgente e personalizzato in base agli interessi dei singoli.
Un’ulteriore applicazione dell’IA nei videogiochi è l’analisi delle reazioni emotive dei giocatori, che implica lo studio di feedback, recensioni e altri dati per ricavare informazioni preziose sulle preferenze dei giocatori riguardo ai livelli di gioco, agli elementi del menu o agli avversari.
Attraverso l’utilizzo di tali informazioni, gli sviluppatori esaminano attentamente i riscontri dei giocatori al fine di comprendere quali aspetti del gioco riscuotano maggiore successo e quali necessitino di perfezionamenti.
Un esempio tangibile di questo approccio è League of Legends, uno dei titoli più celebri di Riot Games, che si serve dell’analisi del sentiment basata sull’IA per sorvegliare le conversazioni dei giocatori su diverse piattaforme.
Molti giochi online di successo, come PUBG, sfruttano già l’IA per analizzare gli schemi comportamentali dei giocatori e prevenire le frodi (l’IA analizza i modelli di movimento dei giocatori e rileva se un utente sta utilizzando cheat).
Il gioco è salito più volte agli onori della cronaca per aver escluso persino giocatori professionisti.
Il 12 luglio 2024 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2024/1689, che definisce un “modello di IA per finalità generali” come un modello di IA che è in grado di svolgere con competenza una vasta gamma di compiti diversi, indipendentemente dalle modalità con cui il modello è immesso sul mercato e che può essere integrato in una varietà di sistemi o applicazioni a valle (articolo 3 del Regolamento IA).
I sistemi di IA generativa, perciò, sono quei sistemi che si caratterizzano per la creazione autonoma di contenuti totalmente nuovi: tramite questa tecnologia, si può produrre un risultato differente dai singoli dati, semplici o elaborati, forniti al sistema, consistente in creazioni originali di immagini, testi o suoni.
Nonostante i benefici, l’industria dei videogiochi non si è avventata a capofitto nell’adozione di questa nuova tecnologia, poiché, come accade per ogni innovazione, accanto ai vantaggi si presentano rischi inevitabili, tanto più significativi quanto meno prevedibili; per questo motivo, è fondamentale agire con prudenza per evitare possibili conseguenze negative.
Si immagini, ad esempio, se l’applicazione di un’IA generativa portasse alla creazione di una missione così complessa ed estrema da risultare insormontabile per qualsiasi giocatore, oppure alla realizzazione di un’ambientazione offensiva nei confronti dei valori comunemente accettati, suscitando la reazione negativa dell’opinione pubblica, o ancora, alla creazione di un personaggio talmente difficile da sconfiggere da generare frustrazione nei giocatori e, di conseguenza, inevitabili critiche al gioco.
L’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale, in particolare quelli generativi, implica dei pericoli, soprattutto legati all’imprevedibilità dei risultati e alla chance di generare informazioni mendaci.
I Nostri Consigli
L’implementazione dell’IA generativa nel mondo del gaming è un processo complesso e delicato, che richiede un approccio equilibrato e una visione a lungo termine. Il caso di Quake 2 RTX AI dimostra che l’IA non è una bacchetta magica in grado di risolvere tutti i problemi, ma uno strumento potente che va utilizzato con intelligenza e consapevolezza.
Per i gamer occasionali: non lasciatevi spaventare dalle critiche e dai problemi tecnici. L’IA generativa è una tecnologia in evoluzione, e i suoi benefici si faranno sentire nel tempo. Continuate a sostenere gli sviluppatori che sperimentano con l’IA, e date loro il tempo di affinare le loro tecniche e di creare esperienze sempre più coinvolgenti.
Per i gamer esperti: siate consapevoli dei rischi e delle sfide che l’IA generativa porta con sé. Non accettate passivamente i contenuti generati dall’IA, ma siate critici e selettivi. Richiedete trasparenza e responsabilità agli sviluppatori, e fate sentire la vostra voce per promuovere un utilizzo etico e sostenibile dell’IA nel gaming.
Un consiglio di gaming correlato al tema principale dell’articolo, dedicato ai gamer occasionali, è quello di provare giochi che utilizzano l’IA per creare esperienze personalizzate. Molti titoli moderni, come ad esempio alcuni giochi di ruolo o di avventura, utilizzano l’IA per adattare il livello di difficoltà, le sfide e la narrazione alle azioni e alle preferenze del giocatore. Questi giochi offrono un’esperienza unica e coinvolgente, che può essere apprezzata anche da chi non è un esperto di videogiochi.
Per i gamer più esperti, un’informazione utile è che esistono numerose mod e strumenti che consentono di sperimentare con l’IA generativa nei giochi classici*. Ad esempio, è possibile utilizzare l’IA per creare nuove texture, modelli o livelli per giochi come Quake, Doom o Minecraft. Questo tipo di sperimentazione può essere un modo divertente e stimolante per imparare a conoscere meglio l’IA generativa e per contribuire allo sviluppo di nuove tecniche e approcci.
L’IA generativa è una tecnologia in continua evoluzione, e il suo impatto sul mondo del gaming è ancora tutto da scrivere. Resta a noi, giocatori e sviluppatori, il compito di plasmare questo futuro, garantendo che sia un futuro all’insegna della creatività, dell’innovazione e del divertimento.
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